Chiedimi dei pomeriggi in cui la
pioggia sta ancora scivolando sulle piastrelle turchesi che ricoprono
le pareti di casa mia, la domenica. Potresti anche chiedermi di
quella volta in cui mi sono messa a ridere da sola, appena mi sono
affacciata su quella terrazza da cui vedevo palme e cielo e cupole
bianche. O magari delle porte lasciate aperte la mattina, e se entri
c'è qualcuno che ha deciso che oggi insegna a ballare
perché non sa che fare. Probabilmente non saprei che dire, inizierei
a fare una smorfia che in fondo è un sorriso trattenuto, alzerei le
spalle. Ma vuoi davvero che te la descriva, questa cosa?
A volte voglio stare da sola con lei.
Nient'altro. Andiamo a fare un giro, mi dicono.
Un giro.
L'unica cosa che voglio è entrarci
dentro ed invischiarmi così tanto in questo posto da non volerne
uscire più. Sono drogata, sono fissata, è come quando incontri
qualcuno che preferiresti evitare di rivedere, ché poi lo sai come
potrebbe andare a finire.
Chiudo le persiane
spengo il telefono, non rispondo
smetti di entrarmi dentro, lasciami
dormire oggi.