domenica 23 settembre 2012

L.


Chiedimi dei pomeriggi in cui la pioggia sta ancora scivolando sulle piastrelle turchesi che ricoprono le pareti di casa mia, la domenica. Potresti anche chiedermi di quella volta in cui mi sono messa a ridere da sola, appena mi sono affacciata su quella terrazza da cui vedevo palme e cielo e cupole bianche. O magari delle porte lasciate aperte la mattina, e se entri c'è qualcuno che ha deciso che oggi insegna a ballare perché non sa che fare. Probabilmente non saprei che dire, inizierei a fare una smorfia che in fondo è un sorriso trattenuto, alzerei le spalle. Ma vuoi davvero che te la descriva, questa cosa?
A volte voglio stare da sola con lei. Nient'altro. Andiamo a fare un giro, mi dicono.
Un giro.
L'unica cosa che voglio è entrarci dentro ed invischiarmi così tanto in questo posto da non volerne uscire più. Sono drogata, sono fissata, è come quando incontri qualcuno che preferiresti evitare di rivedere, ché poi lo sai come potrebbe andare a finire.
Chiudo le persiane
spengo il telefono, non rispondo
smetti di entrarmi dentro, lasciami dormire oggi.